La Pinacoteca Carrara – “a ritrovarsi nella meraviglia”

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L’Accademia Carrara ha riaperto al pubblico a seguito di un importante progetto di rinnovamento museale.

La Carrara. Entra! Ama! Scopri! Nuovi orari. Ultimo ingresso: 45′ prima della chiusura.

Info e Biglietti

Chiusura il martedì dalle ore 13:00.

Orari di apertura

Lunedì                           10:00 – 19:00

Martedì                          10:00 – 13:00

Mercoledì                       10:00 – 19:00

Giovedì                          10:00 – 19:00

Venerdì                          10:00 – 20:00

Sabato                           10:00 – 20:00

Domenica e festivi       10:00 – 20:00

 

IL TUO COMPLEANNO

Il giorno del tuo compleanno entri Gratis in Accademia Carrara. Per usufruire della gratuità è necessario esibire in Biglietteria un documento di Identità.

PRENOTAZIONI

Prenota il tuo accesso al museo

Contattare il Call Center al +39 035 4920090

Dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00; il sabato dalle 9:00 alle 13:00

Diritti di prenotazione e prevendita

Singoli e gruppi: € 1,50  per persona

Radioguide

€ 1 per persona, obbligatorie per gruppi adulti

 

Informazioni

Accademia Carrara

Piazza Giacomo Carrara, 82

Bergamo

tel. 035 23 43 96 – Uffici – da lunedì a venerdì

tel. 035 41 22 097 – Biglietteria – nei giorni di apertura del Museo

Sito: www.lacarrara.it

Facebook: https://www.facebook.com/AccademiaCarraraBergamo

 

Pinacoteca Carrara

L’origine della pinacoteca si deve al conte Giacomo Carrara, mecenate e collezionista con un generoso lascito alla città di Bergamo alla fine del settecento.
Alla morte del conte, nel 1796, tutti i suoi beni furono dati in gestione a una Commissarìa a favore dell’accademia che li gestì fino al 1958 quando la gestione passò nelle mani del comune di Bergamo. Nel 1810 fu costruito un nuovo edificio in forme neoclassiche progettato dall’architetto Simone Elia, allievo di Leopoldo Pollack.

Carlo Marenzi

Il conte Carlo Marenzi, voluto dallo stesso Carrara nella Commissarìa, ebbe una grande influenza sullo sviluppo dell’accademia di cui fu, più volte, presidente fino al 1851, anno della sua morte.

A lui, fra le altre, si deve l’acquisizione di una Madonna del Mantegna, un capolavoro di universale bellezza, e la valorizzazione di Giovanni Carnovali, il Piccio.

Guglielmo Lochis

Un altro personaggio strettamente legato alla storia dell’Accademia fu il conte Guglielmo Lochis, che succeduto al Marenzi vi apportò un’ampia conoscenza ed esperienza artistica dall’afflato internazionale.

Lochis lasciò parte della sua enorme raccolta di opere pittoriche al Comune di Bergamo che l’assegnò all’Accademia.

L’evoluzione

Il museo negli anni ha continuato ad incrementare il proprio patrimonio con acquisizioni e donazioni. Attualmente possiede 1.800 dipinti dal XV al XIX secolo di artisti quali Pisanello, Botticelli, Bellini, Mantegna, Raffaello, Moroni, Baschenis, Fra Galgario, Tiepolo, Canaletto, Piccio, Giacomo Trecourt.

Ai dipinti si affiancano una raccolta di disegni e stampe, bronzi, sculture e porcellane, mobili ed oggetti di arredamento e una raccolta di medaglie.

Nel 1793, contemporaneamente alla prima apertura pubblica della propria galleria, il conte Giacomo Carrara volle che nello stesso luogo si iniziassero i corsi di disegno e di pittura. La scuola è ospitata sino al 1912 nell’edificio ottocentesco che accoglieva anche la pinacoteca e dispone attualmente di una propria sede in un edificio adiacente. Nel 1988 è divenuta Accademia di Belle Arti legalmente riconosciuta.

Nel 1991 si è aggiunta la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC) situata nel complesso architettonico di fronte all’edificio neoclassico che ospita la pinacoteca, nei restaurati ex monasteri delle Dimesse e delle Servite. Dal giugno 2008 fino ad aprile 2015 la pinacoteca è stata chiusa per importanti lavori di ristrutturazione dell’edificio. E’ stata riaperta il 23 aprile 2015.

Il Museo, dal 29 agosto 2022, con la chiusura, ha dato avvìo ai lavori di rinnovamento, in vista della riapertura del 28 gennaio 2023. Un importante ripensamento del Museo grazie a una nuova distribuzione degli spazi interni, l’apertura del giardino (22 settembre 2024) e la creazione di nuovi servizi.