Fatti storici e di devozione al Santuario

0
450

I quadri del Sacro Cuore di Gesù e di Maria (seconda parte).

Il culto del Sacro Cuore di Gesù, ampiamente testimoniato nel nostro territorio e, tra l’altro, nel nostro Santuario, dal quadro del transetto sinistro, nel corso del 1700 fu occasione di dispute accese all’interno della Chiesa di Bergamo.

Mons. Gian Paolo Dolfin, Vescovo della nostra città, sin dagli inizi del suo episcopato (1777) si diede molto da fare per diffondere questa devozione, promuovendo la pratica del primo venerdì del mese e sostituendo nel calendario liturgico la festa delle cinque piaghe con quella del Sacro Cuore (1779).

Tutto questo fervore – sostenuto, tra l’altro, dall’ordine dei Gesuiti – fu però fortemente avversato da religiosi della nostra città vicini alle posizioni gianseniste, e specialmente dal battagliero padre Pujati, del convento di San Paolo d’Argon.

(…)

I Giansenisti videro nella devozione al Sacro Cuore di Gesù una deprecabile forma di idolatria, e i toni divennero talmente aspri da sfociare in offese palesi al Vescovo e a gesti di empio vandalismo nei confronti di immagini rappresentanti il Sacro Cuore.

La questione arrivò anche agli Inquisitori della repubblica di Venezia, allora signora della nostra città, che intimarono ai capi delle due parti di non parlare più per l’avvenire del culto in questione.

Questo, tuttavia, continuò, soprattutto per la solerzia di alcuni religiosi bergamaschi…

Connesso al culto del Cuore di Gesù, sempre nel 1600 si diffuse anche quello del Cuore di Maria: in particolare, nel 1699 padre Giovanni Pinamonti, a Firenze, diede alle stampe l’opuscolo Il Sacro Cuore di Maria Vergine, che, tradotto in varie lingue, ebbe grande successo.

– il testo completo sul bollettino parrocchiale di marzo –