La via si stacca a sinistra di via Suardi. Dopo un breve tratto supera una roggia e si allarga in un ampio spiazzo alberato circondato da alti condomini. Da questo punto, e fino alla confluenza con via Alberico da Rosciate, la via è privata e accessibile in auto solo ai residenti.
Prima della roggia, sulla destra, si affaccia l’edificio che fino ad alcuni anni fa ospitava una caserma dell’unità “Legnano” dell’ Esercito.
I personaggi: gli Albani
La via è intitolata alla famiglia bergamasca Albani. Tra i suoi membri spicca Gian Girolamo, vissuto nel XVI secolo, famoso per la cosiddetta “Sacrilega Faida”: un sicario degli Albani uccise, in Santa Maria Maggiore, Achille Brambati, attirato lì dalla promessa di riappacificazione tra le due famiglie divise da odio secolare. Gian Girolamo venne per questo condannato all’esilio con tutta la famiglia ma ottenne ben presto la grazia e, rimasto in seguito vedovo, venne nominato addirittura Cardinale da Papa Pio V.
Anche la figlia di Gian Girolamo, Lucia, ha una certa fama essendo stata una delle poche donne italiane autrici di poesie ad essere apprezzata già dai contemporanei.
Della stessa famiglia si ricorda Giovanni, che nell’agosto del 1675 guidò una delegazione di nobili bergamaschi a Venezia per rendere omaggio al nuovo Doge Nicolò Sagredo.