Fatti storici e di devozione al Santuario

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La statua di San Bernardo

Avanzando dall’ingresso all’interno del Santuario, al di sopra delle entrate laterali troviamo, l’una di fronte all’altra, le statue di due santi medievali e dottori della Chiesa, San Bernardo e San Bonaventura. Sono, come anche le altre dieci statue, in stucco bianco, opera dello scultore Antonio Rota.

Sul lato sinistro abbiamo San Bernardo: nato nel 1090 nei pressi di Digione, in Francia, era uno dei sei figli di un nobile borgognone. Nel 1113, dopo un periodo di incertezze, decise di entrare nel nuovo monastero di Citeaux, aderente all’ordine cistercense, convincendo quattro dei suoi fratelli e altri ventisette amici a seguirlo. Due anni più tardi fu mandato a fondare una nuova casa a Chiaravalle, nella Champagne: questa si accrebbe e prosperò tanto da dare vita a più di sessanta “case- figlie” anche in Inghilterra e in Irlanda.

Nonostante il carattere timido e la salute assai cagionevole, Bernardo si fece presto conoscere per la sua dottrina e la forza d’animo, tant’è che fu coinvolto negli affari pubblici che in quel tempo interessavano, e non di rado laceravano, la Chiesa. In primo luogo partecipò al lungo ed estenuante conflitto fra cistercensi e cluniacensi: questi ultimi erano accusati dai rivali di avere travisato gli insegnamenti del fondatore San Benedetto assumendo uno stile di vita troppo rilassato e sprezzante del lavoro materiale, quando non, addirittura, mondano e sfarzoso: i cistercensi pertanto sostenevano la necessità di un ritorno alla sobrietà, e avevano inoltre, come segno distintivo del loro ordine, una fervida devozione alla Madonna. Neppure l’autorità papale era motivo di stabilità, anzi, talora l’elezione di un Papa provocava come reazione immediata l’elezione di un altro Pontefice, esponente degli interessi politici differenti, come avvenne nel 1130, con l’elezione di Innocenzo II, rifiutato da parte dei cardinali, che gli opposero Anacleto II. San Bernardo fu poi personalmente impegnato in una vera e propria lotta contro il filosofo e teologo Pietro Abelardo, forse la mente più brillante dell’epoca, che egli arrivò ad accusare – con qualche ragione, in verità, – di eresia. Bernardo mostrò inoltre grande durezza anche negli attacchi al lusso del clero e alla persecuzione degli ebrei e, quando nel 1145 salì al soglio pontificio Eugenio II, ex monaco di Chiaravalle, dedicò al nuovo Papa uno straordinario trattato sui doveri dell’ufficio papale, in cui, una volta di più, condannava gli abusi della curia romana.

Il santo conobbe anche clamorose umiliazioni, come quando, inviato dal Papa, cercò di stimolare l’entusiasmo, in Francia e in Germania, per la seconda crociata: l’esito fu però un clamoroso fallimento militare, che fu addebitato in buona misura a lui.

San Bernardo fu uno scrittore prolifico: le sue lettere, il trattato Dell’amore per Dio e i sermoni scritti per i suoi monaci sul Cantico dei cantici sono le sue opere più famose. Nei suoi scritti e nella sua predicazione fece largo uso della Bibbia, allo scopo, come egli stesso affermava, di raggiungere i cuori della gente. Il carattere affettivo dei suoi scritti e la sua devozione hanno conquistato al santo l’ammirazione in tutti i tempi, anche in quelli moderni, e tra persone di tutte le fedi. Presto gli venne conferito il titolo di doctor mellifluus (= dottore dolce come il miele), tant’è che il suo emblema è l’alveare.

Dante Alighieri, grande ammiratore di Bernardo, di cui apprezza la natura mistica ma al contempo combattiva, nonché la profonda umiltà, lo inserisce nel Paradiso (31° capitolo), come ultima guida mandatagli in aiuto da Beatrice. Al santo Dante mette in bocca una meravigliosa preghiera rivolta alla Vergine, da lui intensamente amata: la Madonna è ricordata, tra l’altro, come potentissima soccorritrice del genere umano: Donna, se’ tanto grande e tanto vali,/ che qual vuol grazia e a te non ricorre/ sua disianza vuol volar sanz’ali (Paradiso, XXXIII, 13-15).

San Bernardo da Chiaravalle è ricordato dalla Chiesa cattolica il 20 agosto.


(Dal bollettino parrocchiale di marzo 2015)

 

Rubrica sul sito nella sezione Borgo > Storia e curiosità

a cura della professoressa Loretta Maffioletti