EXCELSIOR CALCIO – 11 metri di passione

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Anche quest’anno si è conclusa una bella stagione sportiva per la sezione calcio dell’Excelsior, tra alti e bassi, gioie e dolori, piccole e grandi soddisfazioni, a cominciare dalla prima squadra, partita con qualche timida ambizione, in grado di giocare un campionato nei primi posti, lasciandosi sfuggire la promozione in prima categoria soltanto ai play-off.

Tra le società del settore giovanile si è distinta la squadra del 2002 “esordienti FIGC”, giunta 2a nel proprio campionato di categoria. Ciò che contraddistingue questa compagine è lo spirito di squadra, l’amicizia tra tutti i ragazzini anche fuori dal campo e anche quella tra i loro genitori, appassionati al seguito dei loro figli, mai sopra le righe, portatori di sana passione sportiva.

Come papà “accompagnatore” della squadra, ho vissuto un anno intenso, concluso nel maggio scorso con un torneo serale, evento classico di fine stagione, in quel di Ponte San Pietro, nel “mitico” stadio del Ponte, concluso, ahimè, con la finale persa ai rigori.

Quella sera, consapevoli della nostra forza, vinciamo in scioltezza la prima partita 3-0, la seconda 1-0 e la terza, in semifinale, ancora per 3-0.
Giunti in finale, manca il sigillo, ma si comincia male, sotto di un gol preso in contropiede dopo soli 2 minuti. Il resto della partita vede i ragazzi “esordienti” dell’Excelsior spingere per raggiungere il pareggio, ottenuto meritatamente a pochi minuti dalla fine. A quel punto tutto si decide ai calci di rigore.

Una ordinaria partita di ragazzini dodicenni sembra diventare improvvisamente, attraverso le emozioni vissute, una finale di champions o di una coppa del Mondo: la scelta dei rigoristi… chi se la sente… chi no… l’incoraggiamento del mister, del sottoscritto e di una mamma, anche lei “factotum” al servizio della squadra, quel giorno eccezionalmente in panchina.

Al tiro dei rigori, come quelli “veri”, ci uniamo tutti abbracciati per farci coraggio in una catena che non si vuole spezzare, salvo nell’urlo liberatorio ad ogni rigore andato a segno, oppure, al momento dell’errore dell’avversario, che arriva per primo (è il classico mors tua; vita mea).

A seguire un ns. errore smorza gli entusiasmi, fino a quando arriva il quinto rigore, quello decisivo. Loro segnano, tocca a noi. Se segniamo si va avanti ad oltranza. Già il mister si preoccupa di cercare nuovi rigoristi… tu te la senti? Tu si? Tu no? Qualcuno trema, altri si sentono pronti ad affrontare il rischio, ma alla fine non è necessario. L’ultimo errore ci vede sconfitti.

Nel tripudio degli avversari (ma hanno vinto la champions?) si contrappongono le lacrime dei ns. ragazzi (ma abbiamo perso la champions?). L’ultimo rigorista piange, altri lo consolano, nessuno cerca colpe, non importa chi ha sbagliato. Applaudiamo i ns. ragazzi comunque, convinti che hanno dato tutto.

Dal gruppo di genitori in tribuna si leva improvvisamente un coro affettuoso: “Excelsior!, Excelsior!”.

Nello spogliatoio regna delusione, qualche lacrima residua.

Ci portiamo a casa la coppa di consolazione.

I genitori accolgono i propri ragazzi con qualche pacca sulle spalle ed un più consolatorio panino alla salamella con patatine nel punto di ristoro adiacente al campo. E già cambia l’umore.

E noi genitori a dire: ma vi ricordate i rigori sbagliati da Donadoni ai mondiali di “Italia 90”? Da Baresi e Baggio nella finale di USA ’94?

I ragazzi chiaramente no, non erano neanche nati. Ma le lacrime di questi campioni viste da milioni di spettatori in TV quanto erano diverse rispetto alle lacrime dei ns. ragazzi?

Nulla era diverso.

Stessa emozione, stessa tensione, stessa concentrazione, speranza di vittoria, la paura di sbagliare, la cocente delusione della sconfitta e la rabbia.

Le emozioni nel calcio sono uguali ovunque, in un campetto dell’oratorio come nella finale del Campionato del Mondo. Una sola parola: la stessa passione.

Forza ragazzi, perché non pensare che un giorno qualcuno di voi non possa tirare un altro rigore, in palcoscenici più importanti? E se si sbaglia, non importa, le lacrime sono le stesse.

Giovanni Greco
Dirigente accompagnatore


Foto:
La squadra degli Esordienti (atleti dodicenni) dell’Excelsior.


dal Bollettino parrocchiale di giugno 2015