Mons. Francesco Pellegrini è tornato alla casa del Padre

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Un prete d’altri tempi. E’ morto, nei giorni scorsi, mons. Francesco Pellegrini, nativo del nostro Borgo, canonico del Duomo di Bergamo. Aveva 92 anni. La cerimonia funebre presieduta dal nostro Vescovo Francesco si è tenuta martedì 1 ottobre 2024 nel Duomo di Bergamo. La salma è stata tumulata nel cimitero di Cerete Alto.

La comunità di Santa Caterina si unisce al cordoglio della Chiesa di Bergamo ricordando mons. Francesco Pellegrini che all’apparenza schivo sapeva trasmettere con semplicità e serenità la sua fede e la sua fedeltà al ministero.

Nato il 21 maggio 1932 in via Pitentino a Bergamo, nella parrocchia di S. Caterina, mons. Pellegrini è stato ordinato il 4 giugno 1955.

È stato collaboratore parrocchiale a Fino del Monte dal 1955 al 1968, insegnante nel Seminario di Clusone dal 1958 al 1968, parroco di Cerete Alto dal 1968 al 1977, parroco di Valverde in città dal 1977 al 2006.

È stato successivamente Canonico del Capitolo Cattedrale dal 2006, Penitenziere dal 2011 al 2023, Sindaco dal 2010 al 2021.

Risiedeva vicino al Duomo. E’ deceduto domenica 29 settembre 2024.

 

Da un’intervista sul Bollettino Parrocchiale

Don Franco, nato il 21 maggio 1932, è stato battezzato dopo pochi giorni al fonte battesimale della Parrocchia di S. Caterina dal Parroco Don Francesco Garbelli. È nato in casa, in via Pitentino, dove i suoi genitori, originari di Bisceglie in Puglia, avevano una trattoria denominata “Osteria del Sergio”.

Il papà Sergio Pellegrini e la mamma Maria Valente vi avevano vissuto per più di 25 anni. Don Pellegrini era figlio unico. Della famiglia erano rimasti alcuni parenti che abitavano a Bisceglie. Quando Don Franco aveva preso messa, i genitori avevano venduto tutto per rimanere con lui. Lo avevano seguito nelle comunità a lui affidate. Il papà è morto nella comunità di Cerete Alto e la mamma in Valverde nel ’91.

Vita all’oratorio

Don Franco da ragazzo aveva frequentato l’oratorio maschile di S. Caterina. I suoi genitori erano occupati in osteria e lui era vissuto in oratorio. Ricordava in particolare Don Angelo Bonizzoni, Rettore del Santuario, e Don Tarcisio Lazzari, Direttore dell’Oratorio, che lo avevano aiutato nella scelta vocazionale. Di quel periodo di giovinezza ricordava i sacerdoti che aveva conosciuto: Don Silvio Cividini (zio di Don Roberto Cividini), Don Luigi Buttarelli e Don Bortolo Rota.

Un momento importante erano stati gli Esercizi Spirituali annuali con Don Tarcisio Lazzari. Vi partecipavano tanti ragazzi. Si preparava una sala e la si trasformava in chiesetta. Poi c’erano i tornei di calcio e diverse attrattive. Vi partecipavano molto anche i seminaristi, Buttarelli, delegato degli aspiranti, e Cividini. Il cognato di Buttarelli, prof. Federico Longoni, era stato Presidente dell’Azione Cattolica diocesana. In quegli anni si respirava un forte intreccio di fede e vita quotidiana.

Anni del Seminario

Don Franco era entrato in Seminario dopo le medie. Aveva frequentato IV e V Ginnasio, 3 anni di Liceo e 4 anni di Teologia. In tutto 9 anni al Seminario Vescovile di Bergamo. Aveva 23 anni quando ricevette l’Ordinazione Presbiterale il 4 giugno 1955 in Duomo dalle mani del Vescovo Mons. Giuseppe Piazzi. Erano stati Ordinati in 38 confratelli.

Vita sacerdotale

La sua Prima Messa l’aveva celebrata nella Chiesa Parrocchiale di S. Caterina il 5 giugno 1955, Festa della SS. Trinità, alla presenza del parroco Don Guido Sala, del clero della parrocchia e dei sacerdoti nativi. All’omelia Don Giorgio Longo aveva avuto parole di elogio del sacerdozio cattolico. Alla porta principale della Chiesa era esposta la scritta: “Festose campane cantano / per te / DON FRANCO PELLEGRINI / che nella Chiesa ove nascesti a Dio / IL PRIMO SACRIFICIO / di Cristo vittima e di te Sacerdote / offri all’Eterno / tra esultanza di popolo / onde parti con lieto auspicio / Messaggero di Dio / Ambasciatore di pace e d’amore / agli uomini”.

Degli anni da seminarista era rimasto nel suo cuore l’incontro in Cattedrale con l’allora Cardinale Angelo Roncalli, prete bergamasco salito al soglio pontificio ed ora invocato Santo Giovanni XXIII. Una foto ritrae quel momento. Il Card. Roncalli era venuto a Bergamo il 26 agosto 1953 per consacrare Vescovo Mons. Giacomo Testa e Don Franco aveva avuto l’onore di servire all’altare. Altri eventi che erano rimasti scolpiti nel cuore di Mons. Pellegrini erano capitati in gioventù, quando era ragazzo. In Parrocchia, a S. Caterina, era Parroco Don Benigno Carrara che fu consacrato Vescovo nella stessa Chiesa Parrocchiale di S. Caterina, l’1 febbraio 1948 da Mons. Adriano Bernareggi, Arcivescovo di Bergamo.

Un altro fatto che lo aveva colpito era il servizio al Vescovo che i chierichetti di S. Caterina erano chiamati a svolgere. Quando il Vescovo dall’Episcopio andava alla Cattedrale con i solenni paramenti, come chierichetti di S. Caterina dovevano fare il “caudatario” (dal latino cauda, “coda”), reggere la coda lunga (lo strascico) della cappa magna indossata dal Vescovo che veniva lasciata cadere solo durante la celebrazione della Messa.

Il primo incarico per Don Franco è stato quello di Coadiutore Parrocchiale a Fino del Monte, dal 1955 al 1968. Alcune foto lo ritraggono giovane curato con i chierichetti insieme all’anziano parroco oppure con i giovani in gita. Dal 1958 per dieci anni è stato Insegnante di Lettere nel Seminario di Clusone. Diceva di aver avuto come studenti dei ragazzi che erano diventati vescovi e arcivescovi. Nel 1968 era stato nominato Parroco di Cerete Alto, ministero che aveva esercitato fino al 1977. A quei tempi, diceva, il prete portava avanti il suo ministero un po’ da solo, non c’era troppa solidarietà tra i sacerdoti.

Nel 1977 era stato Parroco di Valverde in città, nella Parrocchia di S. Maria Assunta.

Festa Apparizione 2022

“Una bella attività in Valverde, per 29 anni”, grazie anche alla generosa collaborazione delle persone. In seguito Mons. Pellegrini era stato assorbito dal compito principale come Confessore in Duomo. Diceva: “È un incarico che mi assorbe la mente. Bisogna prepararsi perché a volte ci vuole una parola di conforto, soprattutto in certe situazioni. Attraverso il Confessionale si possono aiutare tante persone in difficoltà, confortare tante persone tristi”. Siamo riconoscenti che fin da ragazzo don Franco ha sempre partecipato alla Festa della Madonna in S. Caterina, il 18 agosto. Si notava la sua figura alta e magra di prete con la tonaca alle celebrazioni per la festa in Santuario sempre in anticipo e la sera in corteo per la solenne processione.