Progetto Bottelli: Casa Madre delle Suore Sacramentine – Inaugurata la nuova rassegna di concerti

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BERGAMO: APPLAUSI PER IL CONCERTO “LE DONNE DELLA BIBBIA” CON L’ORGANISTA STEFANO RATTINI

Inaugurata la nuova rassegna di concerti che si svolgerà, nell’arco di tutto il 2025, nella Chiesa dell’Adorazione di via Sant’Antonino. La manifestazione, promossa dall’Istituto delle Suore Sacramentine di Bergamo e con la direzione artistica di Alessandro Bottelli, intende valorizzare la semisconosciuta Chiesa dell’Adorazione grazie a iniziative di alto livello artistico e culturale, facendola apprezzare a un più vasto pubblico.

Nel primo appuntamento l’organista Stefano Rattini ha introdotto, con un programma modellato per l’occasione, nell’universo femminile contenuto nei testi sacri, in cui trovano posto figure indimenticabili, di grande forza e carattere.

Stefano Rattini

Come un sole che ci scalda nella notte è il titolo della nuova rassegna concertistica ideata da Alessandro Bottelli che a partire dalla scorsa domenica 2 marzo vestirà di musica per tutto il 2025 la Chiesa dell’Adorazione delle Suore Sacramentine di via Sant’Antonino, intima e raccolta oasi di preghiera nel centro di Bergamo la cui mission è stata efficacemente tratteggiata in apertura di serata da suor Laura Fontana.

Protagonista del primo appuntamento, al piccolo ma versatile organo Mascioni del 1981, il trentino Stefano Rattini: particolarmente apprezzato nell’ambiente musicale come docente e improvvisatore, il maestro ha proposto un recital monotematico dedicato alle donne della Bibbia: idea meritoria poiché lontana dall’ovvio e dal risaputo che caratterizzano molte proposte concertistiche, tanto più se affrontata con il quasi esclusivo ricorso a pagine della contemporaneità.

Alessandro Bottelli

Dopo l’esuberanza barocca dei ritmi puntati haendeliani, con la tripartita ouverture dall’oratorio Esther nella coeva trascrizione dell’editore inglese John Walsh, un ampio spazio è stato riservato al tedesco Andreas Willscher, nato nel 1955, autore di diversi fortunati cicli organistici dai titoli e tematiche inconsueti: dalla raccolta Ritratti di donne bibliche, composta nel 2015 e formata da dieci pezzi, sono stati eseguiti quattro brani evocatori di altrettante figure femminili (Susanna, Giuditta, Elisabetta, la Samaritana). Linguaggio di moderata modernità, indubbiamente interessante, anche se talora poco oggettivato e comunque bisognoso di più ampi sviluppi.

Più spiccatamente contemporaneo ma decisamente più unitario, pure se frastagliato nei vari episodi ora meditativi ora festosi e narranti la sfaccettata vicenda biblica, è apparso invece Suscipe caelum et numera stellas: Sarai-Sara della riminese Marialuisa Balza che alle sonorità organistiche ha affiancato una voce recitante: espediente che, se da una parte illumina il percorso sonoro, dall’altra ci pare svuotare il senso stesso della musica descrittiva. Analoghe considerazioni possono essere tracciate per Magdalena degna da laudare dello stesso Rattini, che pure ha richiesto l’impiego del narratore, su una musica di pressoché immediata comprensione basata su una lauda medioevale variata ed elaborata in forma di rondò.

Al centro del programma invece, tre pezzi dedicati agli spiriti celesti con la celeberrima La Vergine degli Angeli di Giuseppe Verdi (certo il più celebre brano dell’opera La forza del destino, che lo scorso 7 dicembre ha aperto la stagione del Teatro alla Scala), le atmosfere guizzanti – ma decisamente retrò – di Julien Bret con il suo La valse des anges e la prima esecuzione – a oltre trent’anni dalla sua composizione – dell’impalpabile Le chant des anges d’Angers di Alessandro Bottelli, direttore artistico della rassegna.

Chiusura con la nota Toccata dell’uzbeko Georgi Muschel (ma a quando l’ascolto dell’intera Suite da cui è tratta…?) e – a suggello degli applausi del pubblico – l’ancor più celebre Toccata in Re minore BWV 565 di Johann Sebastan Bach, proposta dall’interprete quale fuori programma.

Davide Mutti

Fotografie di G. Mazzucconi