Madonnina presa di mira all’asilo, la riflessione del prevosto

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Di primo acchito, mi vien da pensare che Borgo Santa Caterina stia sul gozzo a qualcuno. Non saprei a chi. Ma non escluderei che negli ultimi episodi finiti anche sulla stampa locale ci stia l’intenzione di gettare fango là dove si cerca di costruire un vivere sereno, da paesello dove è bello stare. Questo finora si era verificato nel cuore del Borgo, complice sempre la notte e i nottambuli chiassosi e senza scrupoli. Ma stavolta il bersaglio è la Scuola dell’Infanzia che conta oltre cent’anni di onoratissimo servizio ai bambini di Santa Caterina e di diversi paesi dell’hinterland e che porta il nome di un prevosto lungimirante e generoso, don Francesco Garbelli. Aggiungeremo che l’ultimo gesto vandalico ha riguardato la Madonnina che da 22 anni accoglie ogni mattina quanti varcano la soglia dell’asilo e che vuolricordare un altro prevosto benemerito, don Cesare Bardoni. Il particolare della piccola targa posta sul basamento (“I bambini al loro amico don Cesare Badoni”) sarà certamente sfuggito ai bravoni che la scorsa notte hanno varcato e rivarcato il muro di cinta della Scuola; e non pare per puro sport o per ammazzare la noia, ma con un progetto ben preciso: colpire un simbolo religioso, la Madonnina dei bambini, che stendeva le braccia per mostrare il Bambinello sorretto dalle sue mani. E’ stata strappata l’effigie dal suo piedistallo; con un certo diabolico impegno sono state strappate le mani e il piccolo Gesù. La statua è stata gettata sul terreno, mentre del Piccolo e delle mani materne non è rimasta traccia. Il tutto nascosto tra fiori e arbusti del giardino? Sequestrato per qualche uso perverso? Sembra incredibile che quell’innocuo simbolo religioso possa suscitare tanto fastidio e tanto odio nei giovani autori, in un’epoca di grande enfasi sulla libertà per tutti. Meno che per le espressioni religiose.

Ma lasciateci pensare che sia un modo – paradossale, condannabile – per far parlare di Maria. Che col sorriso e la dolcezza della mamma continua e sconfiggere chi tracanna erigurgita violenza. Specie nelle tenebre. Si possono danneggiare le immagini, ma non la presenza soave di Colei che invita a magnificare il Signore che innalza gli umili. Che il fastidio sia per quell’altra statua secolare, quella che ogni anno benedice il Borgo e la Città il 18 di agosto e rompe il buio di ogni notte per proteggerci dal campanile del Santuario?

 

don Andrea Paiocchi