In Parrocchia una nuova immaginetta

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Gruppo ligneo di Scuola Fantoniana.

All’ingresso della Chiesa Prepositurale, sulla sinistra, c’è la cappella una volta adibita a battistero. Quando è stato ricavato il nuovo battistero nel ripostiglio che era al lato sinistro del presbiterio, la vasca battesimale è stata trasferita in quel nuovo locale. Nella cappella battesimale è stato invece posto il gruppo ligneo policromo che rappresenta la Crocifissione. Proviene dalla demolita chiesa di San Tomaso che stava nell’attuale piazza tra l’Accademia Carrara e la Gamec. Ai piedi della croce sta la Madonna con l’apostolo Giovanni e Maria Maddalena, ricuperata anni fa in archivio, in una cassa. E chissà per quali ragioni era stata levata dal gruppo. E’ presumibilmente della bottega dei Fantoni di Rovetta.

La soluzione, che poteva sollevare qualche riserva in chi da decenni ormai era abituato a vedere quelle statue in alto, sull’altare maggiore, in realtà è stata accolta con grande attenzione e venerazione da parte di tanti fedeli. Non è raro vedere chi entra in chiesa, magari senza fare prima omaggio al tabernacolo, si reca frettolosamente a contemplare, dietro la cancellata, Gesù crocifisso e i fedelissimi sotto la croce. C’è persino chi confessa: “Li prego, perché loro mi ascoltano sempre”.

E’ parso allora opportuno, per secondare la devozione così spontanea e profonda, preparare immaginette con l’immagine del gruppo statuario. Sul retro sono riportate le parole del Vangelo di Giovanni che riferisce le parole rivolte da Gesù in croce alla Madre e al discepolo prediletto, Giovanni. Si spera così di dare un piccolo contributo alla devozione a Gesù Crocifisso, che più di ogni altra figura parla di amore. Amore fino al dono totale di sé. E’ l’insegnamento più grande che ci viene dal Crocifisso.

“Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cléofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa”. (Gv 19, 25-27)

(Dal bollettino parrocchiale di novembre 2014)