Fatti storici e di devozione al Santuario

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La statua di San Giuseppe

Nel transetto destro del Santuario troviamo quattro statue, sempre dello scultore Antonio Rota, dedicate a personaggi particolarmente vicini al mistero di Maria: Giuseppe, Giovanni Battista, gli evangelisti Matteo e Giovanni.

Incominciamo con Giuseppe, sposo di Maria e quindi padre adottivo di Gesù. Tutto quel che si sa di lui si trova nei Vangeli (Matteo e Luca), ma il santo compare anche in un Vangelo apocrifo, il Protovangelo di Giacomo, l’autore del quale si presenta come Giacomo, fratello di Gesù e figlio di Giuseppe e di una sua precedente moglie. L’operetta, tuttavia, dagli studiosi viene considerata successiva al 150 d.C. e, come tanti scritti apocrifi, indulge sovente a toni straordinari e miracolistici. Si racconta tra l’altro che Giuseppe, già anziano e vedovo, avrebbe ricevuto in sposa Maria, giovinetta addetta al servizio del tempio, per scelta precisa di Dio: dal suo bastone, infatti, sarebbe uscita una colomba che, posatasi sul capo di lui, lo avrebbe indicato come futuro sposo della ragazza, al cospetto di tutti i sacerdoti del tempio.

Non vi è però ragione di supporre che non fosse giovane quando si fidanzò con Maria. Era inoltre della stirpe di Davide, carpentiere e “uomo giusto”. Come narra il Vangelo, la sua costernazione nel sapere incinta la fidanzata prima della loro convivenza fu dissipata da una visione angelica, in seguito alla quale egli la prese in moglie. Dopo la nascita di Gesù a Betlemme fu avvertito, di nuovo in sogno, prima di rifugiarsi in Egitto con il bambino e Maria, poi di tornare in Israele in seguito alla morte di Erode. Per motivi di sicurezza, tuttavia, non si fermò in Giudea ma proseguì per la Galilea, a Nazaret. Ritroviamo di nuovo Giuseppe nell’episodio del ritrovamento di Gesù dodicenne nel tempio, dopodiché di lui scompare ogni traccia: si può congetturare che egli sia morto prima dell’inizio della vita pubblica del figlio (non compare nelle nozze di Cana), dopo essere stato una buona guida per Gesù, probabilmente anche nell’insegnargli il mestiere di falegname.

I pochi dettagli contenuti nelle Scritture ci danno l’impressione di un uomo giusto ed equilibrato.

Il numero dei devoti di san Giuseppe, uomo umile e schivo, è grande e ricco di nomi illustri: santa Teresa d’Avila diceva che qualunque grazia si domandi a san Giuseppe verrà certamente concessa; Pio IX lo proclamò patrono della Chiesa universale; san Giovanni XXIII, nel salire al soglio pontificio, accarezzò l’idea di assumere il nome di Giuseppe, data la sua particolare devozione al santo, ma abbandonò poi il proposito poiché il nome non era mai stato usato da nessun altro Pontefice; san Giovanni Paolo II, che lo pregava ogni giorno, nel 1989 scrisse in suo onore l’esortazione apostolica Redemptoris custos (= custode del Redentore); nel 2013 Benedetto XVI (che porta il nome di Battesimo di Joseph) stabilì che, in tutte le preghiere eucaristiche del rito romano, accanto alla Beata Vergine Maria si ricordi anche san Giuseppe, suo sposo, decisione confermata volentieri da Papa Francesco.

San Giuseppe viene festeggiato il 19 marzo (festa del papà) e il 1° maggio (festa dei lavoratori).

 

(Dal bollettino parrocchiale di maggio 2015)

Rubrica sul sito nella sezione Borgo > Storia e curiosità

 

a cura della professoressa Loretta Maffioletti