BORGO INTERVISTE – 12^ PUNTATA – MONS. CARZANIGA

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Monsignor Gianni Carzaniga è il parroco di Sant’Alessandro in Colonna ma è nato e cresciuto in Borgo S. Caterina, con il quale non ha mai perso i contatti.

Monsignor Carzaniga, ci racconta la sua gioventù in Santa Caterina?

Sono nato nel 1950 e per tutti gli anni della fanciullezza ho frequentato attivamente le iniziative che si tenevano nel Borgo: ero spessissimo all’oratorio dove c’erano tutti i miei amici, ho frequentato il catechismo, ho fatto il chierichetto e anche il cantore nel coro della parrocchia e andavo spesso anche al cineteatro; sempre nell’ambito dell’oratorio mi sono avvicinato all’Azione Cattolica Ragazzi. In quegli anni ho conosciuto figure per me importantissime come Don Romeo e Don Rino, è stato molto formativo il tempo passato all’oratorio di Santa Caterina. Successivamente ho frequentato la scuola media Petteni e poi, nel 1964 sono entrato in Seminario.

È stato difficile staccarsi dal Borgo?

Non eccessivamente. Certo, andare in Seminario voleva dire non avere il contatto quotidiano con il luogo dove ero cresciuto ma andavo a fare qualcosa in cui credevo molto, quindi non ho avvertito un distacco traumatico.

Le non molte volte che tornavo a casa erano periodi piuttosto intensi perché ritrovavo gli amici e le persone alle quali ero affezionato.

Di quegli anni ricordo in particolare la marcia della pace all’ultimo dell’anno del 1968: per quel tempo non era una cosa così scontata, è stata un evento davvero significativo per me. Nel 1974 poi sono finalmente diventato prete ma sono rimasto in Seminario ancora parecchi anni: quelli passati in seminario sono stati senza dubbio i più belli della mia vita.

In Seminario ha ricoperto diversi incarichi, non è così?

Esatto, sono stato Vice Rettore e poi Rettore, Padre Spirituale e anche insegnante di Diritto Canonico. Dopodiché nel 2002 sono diventato parroco alle Grazie per 5 anni, prima di passare alla parrocchia di Sant’Alessandro dove mi trovo attualmente.

Trova cambiato il Borgo rispetto a quello in cui è cresciuto lei?

Certo, è inevitabile. Un esempio banale può essere quello dei negozi: delle botteghe storiche ne sono rimaste pochissime mentre sono arrivate tante attività “moderne”. Però non è detto che il cambiamento sia per forza di cose in negativo. Ho modo di notare che i valori che caratterizzavano il Borgo sono rimasti praticamente intatti, parlo della solidarietà e della coesione degli abitanti.

Santa Caterina, per esempio, ha la fortuna di avere una scuola materna al suo interno e sono convinto che questo faccia da collettore per le persone del Borgo. Questa fortuna altri quartieri, o altri borghi, non ce l’hanno ed è per questo che Santa Caterina attira a se anche persone di altre parrocchie.

È un fatto che si può vedere anche durante i festeggiamenti per l’Apparizione, che sono diventati un appuntamento che ormai attira persone non solo di altri quartieri di Bergamo, ma da tutta la provincia.

Se una volta terminata la mia opera come sacerdote avrò la fortuna di vivere ancora qualche anno, sicuramente spero di passare questo tempo in Santa Caterina.

Il suo ruolo le occupa una grande quantità di tempo, riesce a trovare dei momenti per dedicarsi a degli hobbies o delle passioni?

Per avere degli hobbies serve organizzazione ed io sono tremendamente disorganizzato, quindi non me li posso permettere. Due passioni che coltivo sono quelle per la storia e per l’arte, quindi leggo libri che si occupano di questi argomenti. Capita anche di scrivere qualche articolo oppure, se mi chiamano, di tenere alcune conferenze sul tema dell’arte.

Monsignor Carzaniga, la ringraziamo per la disponibilità.

Grazie a voi ed un saluto ai vostri lettori.

 

foto: Mons. Gianni Carzaniga presiede i Vespri solenni del 18 agosto Festa dell’Apparizione.