Fatti storici e di devozione al Santuario

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L’affresco del ritrovamento di Gesù nel tempio.

Sulla volta dell’altare della Madonna di Loreto, nel transetto sinistro del Santuario, sopra il medaglione del Velo di Veronica, si trova un’altra opera dello stesso Autore, Giovanni Pezzotta (1838-1911), abitante per molti anni nel nostro borgo. Si tratta dell’affresco raffigurante il ritrovamento di Gesù nel tempio, episodio noto anche come Gesù fra i dottori.

Nel centro della scena appare Gesù giovinetto, mentre Maria e Giuseppe gli si fanno incontro; tutt’intorno stanno dei curiosi, mentre, a destra, si distingue un gruppo di dottori, evidentemente sorpresi e imbarazzati di fronte all’inaspettata preparazione teologica del giovanissimo interlocutore. Con una grande vivacità, che non tiene troppo conto della verosimiglianza storica, il pittore ha ritratto un anziano dottore che inforca gli occhiali per meglio esaminare il libro delle Scritture.

L’episodio è citato dal Vangelo di Luca (2,41-51): all’età di dodici anni Gesù si recò con Maria e Giuseppe a Gerusalemme, ma, all’insaputa dei genitori, nel giorno del loro ritorno si fermò nel Tempio per intrattenersi con i Dottori della Legge. Maria e Giuseppe, credendolo nella carovana dei pellegrini, si accorsero solo dopo un giorno di cammino dell’assenza di lui, e tornarono a Gerusalemme a cercarlo. Dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, intento a conversare con gli anziani, meravigliati, data la sua giovane età, della sua conoscenza delle Scritture.  Ammonito dalla madre, Gesù replicò:  “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.  Dopo questo episodio, tuttavia, il ragazzo ritornò con la famiglia a Nazareth, dove avrebbe vissuto tranquillamente fino ai trent’anni.

Al di là del significato teologico del racconto (Gesù prende coscienza della sua missione, ancora ignorata da Maria e Giuseppe; i tre giorni trascorsi nel Tempio prefigurano quelli che trascorreranno tra la sua morte e la sua resurrezione), dal punto di vista storico non vi sarebbe alcunché di incredibile, a parte la sua durata temporale: secondo fonti ebraiche riferentesi a un periodo di poco successivo alla vita di Cristo, poco prima del compimento dei tredici anni – età che ancor oggi segna la maturità religiosa per un adolescente – i fanciulli si recavano al Tempio di Gerusalemme,  dove avevano la possibilità di incontrare i dottori della Legge e di dialogare con loro.

La storia del ritrovamento di Gesù nel tempio è l’unico episodio narrato dai Vangeli canonici  sulla tarda infanzia del Redentore, e fu ripreso dalla letteratura tardo cristiana nell’apocrifo Vangelo di Tommaso: le differenze rispetto al Vangelo di Luca sono poche, salvo  l’aggiunta dell’intervento dei farisei, che chiedono a Maria se sia lei la madre del bambino e si complimentano per  la saggezza e l’eccellenza del giovanissimo figlio.

La devozione mariana, sottolineando la grande gioia che Maria dovette provar in tale occasione, ma anche l’enorme apprensione per l’assenza del figlio e poi lo smarrimento di fronte alle parole di lui, apparentemente poco riguardose, ricorda l’episodio come quinto dei misteri gaudiosi del Rosario  e contemporaneamente come terzo dei dolori di Maria.

(Dal bollettino parrocchiale di novembre 2014)

 

Rubrica sul sito nella sezione Borgo > Storia e curiosità

a cura della professoressa Loretta Maffioletti