GIOVEDI’ SANTO
Nella serata del giovedì Santo troviamo Gesù a cena con i suoi amici.
A Gesù piace la festa, gli piace stare a tavola con i suoi, e a chi non piace?
Ma in questa importantissima cena ci regala un insegnamento tanto grande quanto difficile da mettere in pratica: servire.
Ah che parola fastidiosa! Che rottura quando ci obbligano a fare qualcosa … aiutami qui, sistema là, dai una mano a tuo fratello, fammi un favore … Insomma sembra che non ci vogliano proprio lasciare in pace!
Ma Gesù non ha certo fatto così! E non dice certo “che rottura” quando lo preghiamo chiedendogli qualcosa!
Se sappiamo osservare i suoi insegnamenti non aspettiamo che ci dicano che c’è bisogno di noi, perché ce ne siamo già accorti, e siamo pronti a metterci al servizio, proprio come ha fatto lui.
Certo è dura, ma quanto deve essere stata dura lasciarsi mettere in croce per noi?
OSSERVIAMO L’IMMAGINE….
Cosa stanno facendo Gesù e i suoi amici?
Cosa tiene in mano Gesù?
Quali oggetti si vedono sulla tavola?
Cosa c’è in terra?
Sai il significato di quegli oggetti ?
Leggiamo il Vangelo di Giovanni (13,1-15)
Capite quel che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.
IMPEGNO: Proverò a fare una specie di gioco: mi vesto da cameriere e servo a tavola, spiegando ai miei famigliari cosa vuol dire mettersi a servizio degli altri.
La mia preghiera
Ti osserviamo affascinati Signore.
Osserviamo il tuo corpo che si china sui piedi dei discepoli,
i tuoi occhi che guardano con infinito amore
i volti di Pietro, Giacomo, Giovanni…
le tue mani che con tanta tenerezza
lavano e asciugano i piedi callosi e rugosi dei tuoi.
E ci chiediamo se mai un giorno, anche noi,
sapremo farci così teneri servitori dei nostri fratelli.
