La statua di San Giovanni Battista
Sempre nel transetto destro del Santuario, di fronte alla statua di Giuseppe, sposo di Maria, troviamo un altro personaggio particolarmente vicino al mistero di Maria: Giovanni, detto il Battista, o battezzatore. L’opera, in stucco bianco, è, come le altre undici disposte lungo le pareti della chiesa, opera dello scultore Antonio Rota.
Giovanni è considerato il precursore e l’araldo di Gesù, di cui il Maestro dirà che tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni… (Lc. 7,28). Secondo il Vangelo di Luca, era figlio di un sacerdote di Gerusalemme, Zaccaria, e di una parente di Maria, Elisabetta. La nascita di Giovanni quando i genitori erano già in tarda età fu annunciata da un angelo a Zaccaria mentre sacrificava nel tempio e inoltre, com’è noto, fu riferita sempre da un angelo a Maria durante l’annunciazione. Proprio durante la visita di Maria a Elisabetta, come narrato sempre da Luca in un brano di straordinaria bellezza, Giovanni per la prima volta salutò il suo Signore, a modo suo, cioè esultando di gioia nel grembo di sua madre.
Intorno all’anno 27 il Battista incominciò la sua missione di penitenza e di predicazione (l’evangelista Marco fa iniziare la sua opera proprio dalla predicazione di Giovanni): abitò in luoghi deserti e, definendosi la voce di uno che grida nel deserto, invitò alla conversione e al pentimento, purificando simbolicamente nel Giordano coloro che confessavano i loro peccati. Attirò molti discepoli, alcuni dei quali avrebbero poi seguito il Cristo, e lo stesso Gesù si recò da lui a farsi battezzare. Da allora in poi Giovanni lo additò come l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Poco dopo venne incarcerato da Erode Antipa, che egli aveva fortemente rimproverato per avere sposato Erodiade, la propria cognata; dal carcere continuò a seguire l’insegnamento di Gesù, con un interesse non privo di dubbi, tant’è che a un certo punto gli mandò a chiedere se fosse lui veramente il Messia, o se dovessero attendere qualcun altro. In un momento di follia, purtroppo, Erode promise alla figlia di Erodiade, Salomè, che aveva danzato per lui, qualunque cosa gli avesse domandato, e la ragazza, istigata dalla madre, che era piena di livore nei confronti del profeta, chiese la testa di Giovanni Battista.
Dopo la sua morte il suo culto si diffuse rapidamente, tant’è che una pia credenza voleva che egli, alla resurrezione di Cristo, fosse stato assunto in cielo in anima e corpo. In ogni caso dalla Chiesa viene considerato il punto di passaggio tra Antico e Nuovo testamento.
Numerosissime sono le chiese dedicate a san Giovanni Battista, così come numerosi sono i paesi che l’hanno scelto come patrono. E’ inoltre protettore di numerosi lavoratori, come dei pellicciai e conciatori di pelli e dei sarti (per via delle vesti in peli di cammello, che si cuciva da sé). E’ pure patrono dell’ordine di Malta e della contrada senese del Leocorno.
Contrariamente all’uso abituale, la festa principale di san Giovanni Battista commemora la sua nascita (24 giugno); ma vengono ricordate anche la sua passione e morte per decapitazione il 29 agosto.
La festa della nascita del santo, la notte tra il 23 e il 24 giugno, venne a innestarsi su antiche festività pagane che celebravano il solstizio d’estate, la cosiddetta mezza estate, in cui le notti sono le più brevi dell’anno. Come è evidente, la nascita del santo venne collocata sei mesi prima della nascita di Cristo, a sua volta ricordata in un giorno in cui il paganesimo celebrava una festa del Sole.
dal bollettino parrocchiale di giugno 2015
Rubrica sul sito nella sezione Borgo > Storia e curiosità
a cura della professoressa Loretta Maffioletti