Le rubriche social della “Carrara” in tempi di Covid-19

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“48 ore per un capolavoro”, “Casa Carrara” e “Vista da casa”. Le rubriche social della Carrara che ti parlano delle collezioni del Museo e della mostra “Tiziano e Caravaggio in Peterzano”. 48 ore per scoprire, commentare e fare tuo un capolavoro della Carrara. Ogni due giorni, alle 16:00, Accademia Carrara ti propone un capolavoro.

Foto: “Madonna col Bambino” di Carlo Crivelli, 1482-1483 ca.

Per i più piccoli una sorpresa di Disegnadi:

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“Casa Carrara” la rubrica della domenica delle ore 14:30! Educatori e Mediatori della Carrara raccontano la loro opera preferita del Museo!

“Vista da casa” continua la visita virtuale alla mostra “Tiziano e Caravaggio in Peterzano” #museichiusimuseiaperti #IORESTOACASA

L’Accademia Carrara e la mostra “Tiziano e Caravaggio in Peterzano” sono chiusi fino a data da destinarsi.

Accademia Carrara

Piazza Giacomo Carrara, 82

Bergamo

Contatti:

Sito www.lacarrara.it

Facebook https://www.facebook.com/AccademiaCarraraBergamo

Il museo è stato inaugurato e riaperto giovedì 23 aprile 2015 dopo la chiusura nell’estate 2008 per importanti lavori di ristrutturazione dell’edificio.

Pinacoteca Carrara

L’origine della pinacoteca si deve al conte Giacomo Carrara, mecenate e collezionista con un generoso lascito alla città di Bergamo alla fine del settecento.
Alla morte del conte, nel 1796, tutti i suoi beni furono dati in gestione a una Commissarìa a favore dell’accademia che li gestì fino al 1958 quando la gestione passò nelle mani del comune di Bergamo. Nel 1810 fu costruito un nuovo edificio in forme neoclassiche progettato dall’architetto Simone Elia, allievo di Leopoldo Pollack.

Carlo Marenzi

Il conte Carlo Marenzi, voluto dallo stesso Carrara nella Commissarìa, ebbe una grande influenza sullo sviluppo dell’accademia di cui fu, più volte, presidente fino al 1851, anno della sua morte.

A lui, fra le altre, si deve l’acquisizione di una Madonna del Mantegna, un capolavoro di universale bellezza, e la valorizzazione di Giovanni Carnovali, il Piccio.

Guglielmo Lochis

Un altro personaggio strettamente legato alla storia dell’Accademia fu il conte Guglielmo Lochis, che succeduto al Marenzi vi apportò un’ampia conoscenza ed esperienza artistica dall’afflato internazionale.

Lochis lasciò parte della sua enorme raccolta di opere pittoriche al Comune di Bergamo che l’assegnò all’Accademia.

L’evoluzione

Il museo negli anni ha continuato ad incrementare il proprio patrimonio con acquisizioni e donazioni. Attualmente possiede 1.800 dipinti dal XV al XIX secolo di artisti quali Pisanello, Botticelli, Bellini, Mantegna, Raffaello, Moroni, Baschenis, Fra Galgario, Tiepolo, Canaletto, Piccio, Giacomo Trecourt.

Ai dipinti si affiancano una raccolta di disegni e stampe, bronzi, sculture e porcellane, mobili ed oggetti di arredamento e una raccolta di medaglie.

Nel 1793, contemporaneamente alla prima apertura pubblica della propria galleria, il conte Giacomo Carrara volle che nello stesso luogo si iniziassero i corsi di disegno e di pittura. La scuola è ospitata sino al 1912 nell’edificio ottocentesco che accoglieva anche la pinacoteca e dispone attualmente di una propria sede in un edificio adiacente. Nel 1988 è divenuta Accademia di Belle Arti legalmente riconosciuta.

Nel 1991 si è aggiunta la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC) situata nel complesso architettonico di fronte all’edificio neoclassico che ospita la pinacoteca, nei restaurati ex monasteri delle Dimesse e delle Servite. Dal giugno 2008 fino ad aprile 2015 la pinacoteca è stata chiusa per importanti lavori di ristrutturazione dell’edificio. E’ stata riaperta il 23 aprile 2015.